Cosa significa sposarsi oggi? Una riflessione personale e professionale sul significato del matrimonio oggi, tra cambiamenti culturali e nuove forme di legame.
Cosa significa Sposarsi Oggi, nel ventunesimo secolo?
C’è un momento nella vita in cui, anche se sei madre, pedagogista, o donna già passata attraverso un matrimonio, ti ritrovi a riflettere profondamente su cosa voglia dire sposarsi oggi.
Sposarsi oggi non è più un gesto scontato, né un obbligo sociale.
In un tempo dove tutto cambia velocemente, anche il significato del matrimonio si trasforma: le forme sono molteplici, le aspettative diverse, le promesse forse più consapevoli, ma anche più fragili.
Da pedagogista, da madre, e da donna che ha attraversato il matrimonio e un divorzio, ho vissuto da vicino una recente esperienza familiare che mi ha portato a riflettere profondamente su questo tema.
Ho deciso di scrivere questo articolo partendo da un sentire personale, da emozioni che mi hanno attraversata nell’ultimo anno, in seguito a una scelta importante vissuta in famiglia: un giovane adulto che, dopo aver costruito una relazione stabile e matura, ha deciso di sposarsi e consolidare quel legame davanti al mondo.
Senza entrare nei dettagli privati — per rispetto delle vite altrui — vorrei accompagnarti in un percorso narrativo e riflessivo che unisce sguardo personale, osservazione professionale e ascolto del presente.
Quel ‘per sempre’ che oggi ha nuove forme
Quando parliamo di matrimonio, spesso pensiamo all’immagine che ne avevano i nostri genitori: una cerimonia in chiesa, una promessa per la vita, ruoli familiari ben distinti e un percorso quasi obbligato.
Ma sposarsi oggi è qualcosa di molto più ampio, fluido e personale.
Oggi ci si sposa più tardi, oppure si sceglie di non sposarsi affatto. Le motivazioni cambiano, così come le forme: c’è chi sceglie il rito religioso, chi quello civile, chi una cerimonia simbolica.
Accanto alle coppie eterosessuali, troviamo unioni tra persone dello stesso sesso, famiglie ricostituite con figli di precedenti relazioni. Sono convivenze che si fondano su un progetto di vita comune, più che su convenzioni sociali.
Secondo l’ISTAT, i matrimoni civili rappresentano oggi circa il 60% del totale in Italia, superando quelli religiosi.
Crescono anche le unioni civili tra persone dello stesso sesso, con 3.019 casi nel 2023 (+7,3% rispetto all’anno precedente), mentre un numero crescente di coppie opta per la convivenza stabile, anche con figli, senza contrarre matrimonio.
In questo scenario, il significato di Sposarsi Oggi cambia: non è più soltanto un contratto o una forma da rispettare, ma una promessa da vivere, quotidianamente, con consapevolezza.

60% matrimoni civili
30% matrimoni religiosi
8% convivenze dichiarate
2% unioni civili tra persone dello stesso sesso
⚠️ Le percentuali sono semplificate per chiarezza visiva e non sommano al 100% perché rappresentano le categorie principali più evidenti. I dati ufficiali completi sono disponibili nei link ISTAT sopra riportati.
Una madre single che accompagna da lontano
Ci sono passaggi della vita che, anche se non ci riguardano in prima persona, ci attraversano dentro.
Quando mio figlio ha deciso di sposarsi, non ho provato nostalgia, ma qualcosa si è mosso nel profondo. Non era malinconia, ma una domanda che affiorava con dolcezza: “Cosa significa oggi promettersi a qualcuno?”
Io, il matrimonio, l’ho vissuto in un tempo molto diverso. Ero giovane, piena di convinzioni e desideri, ma anche figlia di un’epoca in cui certe scelte erano quasi un passaggio obbligato.
Si seguivano percorsi tracciati, spesso senza chiedersi troppo se ci assomigliassero davvero. Anche l’amore, allora, aveva un’altra narrazione: era fusione totale, sacrificio, dovere.
A distanza di anni, guardando a quella parte della mia vita, riconosco il valore e anche i limiti di quel modello.
La separazione è arrivata quando ho iniziato a sentire il bisogno di ascoltarmi di più. È stato il momento in cui ho smesso di aderire a un copione e ho cominciato a riscrivere il mio modo di essere donna, madre, persona.
Da allora, ho camminato spesso da sola. Non per scelta radicale, ma per un misto di pudore, timore, dedizione. Ho messo tutto ciò che potevo nel crescere mio figlio, cercando di non fargli mai mancare presenza e sostegno.
Ed è proprio per questo che, oggi, il suo matrimonio lo sento come un passaggio anche mio.
L’ho accompagnato con discrezione, senza aspettative, con rispetto.
Non per dare consigli, non per essere coinvolta in ogni dettaglio. Ma per esserci.
In silenzio, ma profondamente presente.
Sposarsi oggi: un atto di libertà condivisa
Ai tempi del mio matrimonio, era spesso la famiglia d’origine a organizzare tutto: la cerimonia, il ricevimento, perfino la lista degli invitati. Un passaggio sociale, collettivo, approvato dagli adulti.
Sposarsi oggi, invece, è un gesto che nasce e si costruisce sempre più spesso dentro la coppia stessa.
I giovani adulti vivono già fuori casa, convivono, hanno figli. Quando decidono di sposarsi, non lo fanno per accontentare aspettative familiari, ma per dare forma pubblica a una scelta già interiorizzata. Se invece vivono ancora con i genitori, il matrimonio è spesso sostenuto da questi ultimi solo quando i figli sono molto giovani o non ancora indipendenti.
Nelle coppie dello stesso sesso o nei secondi matrimoni, il significato si fa ancora più consapevole: scegliere il luogo, le persone, il momento diventa un atto simbolico, che rende omaggio a chi ha sostenuto quella relazione, l’ha riconosciuta, l’ha custodita.
Sposarsi oggi è questo: una scelta che ha il sapore della libertà.
Una promessa che non pretende perfezione, ma responsabilità.
E’ una festa costruita con chi c’è davvero. Non più solo zii e cugini lontani, ma amici intimi, fratelli del cuore, compagni di viaggio.
Quelli che ci sono stati. E che ci saranno ancora.
Sposarsi oggi: parole nuove per una promessa che cambia
Oggi le promesse nuziali non sono più solo parole poetiche e sacre o religiose da pronunciare sull’altare.
Sono spesso frutto di un cammino già condiviso, fatto di quotidianità, di esperienze vissute, a volte anche di figli già nati.
Ci si sposa già cambiati. E questo non toglie valore all’impegno, anzi. Lo rende più vero.
Lì dove un tempo si prometteva “per sempre” con l’ingenuità di chi crede che basti l’amore a sostenere tutto, oggi si promette “ogni giorno”, con la consapevolezza che l’amore ha bisogno di manutenzione.
Di parole giuste, silenzi rispettosi, cura e attenzione.
Cosa resta, allora, del matrimonio?
Resta la Volontà, la Determinazione.
Resta il desiderio profondo di dire: “Io ci sono. Per te. Con te.”
Resta la scelta quotidiana di non fuggire. Di non dare tutto per scontato.
Di esserci, anche nei giorni stanchi. Anche quando è più facile rinunciare.
E forse, proprio in un tempo incerto come quello in cui viviamo, sposarsi oggi è un atto di fiducia radicale.
Un modo per dire, senza troppe parole, nonostante tutto, io credo ancora nell’amore.

Essere testimoni silenziosi: il ruolo dei genitori oggi
Tornando alla motivazione che mi ha spinta a scrivere questo articolo, voglio concludere così:
In quel giorno speciale ho scelto di non essere protagonista, ma testimone silenzioso.
Li ho osservati con amore, rispetto e dedizione. Con il cuore aperto a ciò che stava accadendo.
Non ho rivissuto il passato, pur trovandomi accanto al padre di mio figlio.
Invece ho provato una gioia profonda nel vedere nostro figlio, il frutto di quella unione, lì accanto alla donna che ha scelto per la sua vita.
Ho accolto il presente con consapevolezza.
E nel vedere nascere una nuova famiglia, mi sono detta che ci sono storie che meritano di essere raccontate.
Perché ogni passaggio importante della vita lascia un segno.
E quando abbiamo il coraggio di fermarci, ascoltarlo e narrarlo, quel segno può diventare luce. Per noi. Per chi verrà dopo.
👉 Raccontare ciò che ha valore per noi: una scelta di cura, di amore verso se stessi
Ci sono passaggi della vita che lasciano un segno profondo: matrimoni, nascite, separazioni, riconciliazioni, decisioni che cambiano il corso delle cose.
Fermarsi a raccontarli, raccoglierli, custodirli… è un atto d’amore verso di sé e verso chi verrà dopo di noi.
Le Biografie Pedagogiche sono uno spazio intimo e rispettoso in cui dare voce ai ricordi, ai legami, ai significati che spesso restano silenziosi. Un’occasione per riconoscere valore alla propria storia e trasformarla in memoria viva.
🟡 Ti va di iniziare da qui?
Prenota un incontro conoscitivo gratuito: ti ascolto, senza fretta.
Prevenire con cura, supportare con passione
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.