Raccolta delle Memorie Familiari: Un Percorso Pedagogico per Anziani e Malati di Alzheimer
Nel 2010, il progetto Biografie Pedagogiche ha preso forma partendo dalla tesi di Laurea Specialistica in Consulenza Pedagogica e Ricerca Educativa, intitolata:
L’Architettura della Mente: Costruzione di un Percorso Narrativo e di Apprendimento Significativo in un caso di Alzheimer.
Ho condotto una ricerca di tre mesi presso il Centro Diurno Terapeutico “Filo d’Arianna” di pro Senectute, a Balerna (CH), dove ho raccolto le memorie familiari di anziani malati di Alzheimer. Successivamente, ho collaborato con la Fondazione Bellora – Onlus di Gallarate (VA), arricchendo ulteriormente la mia esperienza.
L’obiettivo di questo progetto pedagogico è riscoprire e valorizzare le memorie familiari, soprattutto per le famiglie con persone anziane o affette da Alzheimer. Oggi, desidero condividere questo percorso con un pubblico più ampio, presentando un approccio pedagogico che unisce il Valore della Cura alla Memoria Narrativa.
Il Progetto: Biografie Pedagogiche
La Memoria è un tesoro prezioso che merita di essere conservato e tramandato. Il progetto si basa su un percorso che aiuta le famiglie a raccogliere e preservare le memorie dei propri cari, creando un legame tra passato e presente. Questo non è solo un esercizio di documentazione, ma un vero e proprio Atto di Cura e Valorizzazione della Persona, riconoscendo, la Sua Storia e Identità.
Un Percorso Pedagogico di Cura
In qualità di Pedagogista Digitale nel LifeLong Learning, libera professionista, il mio obiettivo è di lavorare sia nel Settore Privato che nelle Strutture di Cura per Anziani, portando questo approccio innovativo e umano. Il percorso pedagogico che propongo è articolato in diverse fasi:
- Raccolta delle Memorie: Attraverso colloqui, narrazioni e l’uso di tecnologie digitali, aiutare le famiglie a raccogliere le storie e i ricordi dei loro cari.
- Creazione di un Archivio Familiare: Le memorie raccolte vengono organizzate in un archivio digitale, facilmente accessibile e condivisibile con tutta la famiglia.
- Percorsi di Formazione: Offrire formazione per familiari e operatori sanitari (caregiver) sull’importanza della memoria e su come integrarla nella cura quotidiana.
- Supporto Emotivo e Pedagogico: Lavorare con professionisti/e per offrire supporto emotivo a chi partecipa al progetto, garantendo che il processo sia arricchente e non stressante.
Il Valore della Memoria
La Memoria non è solo un ricordo del passato, ma un elemento fondamentale dell’Identità Personale. Per le persone anziane e quelle affette da Alzheimer, mantenere vivi i propri ricordi può migliorare significativamente la qualità della vita, offrendo un senso di continuità e appartenenza.
Collaborazione con le Case di Cura
Sono determinata a presentare questo approccio anche alle Case di Cura per Anziani. In queste strutture, il progetto può essere integrato come parte di un programma di cura più ampio, dove la narrazione e la memoria diventano strumenti di Cura.
Collaborare con Case di Cura significa offrire agli anziani un modo per sentirsi riconosciuti e valorizzati, migliorando il loro benessere generale.
Un Uomo e una Cicogna: Una Storia Emblematica
“Un uomo, che viveva presso uno stagno, una notte fu svegliato da un gran rumore. Uscì allora nel buio e si diresse verso lo stagno ma, nell’oscurità, correndo in su e in giù, a destra e manca, guidato solo dal rumore, cadde e inciampò più volte. Finché trovò una falla sull’argine da cui uscivano acqua e pesci: si mise subito al lavoro per tapparla e, solo quando ebbe finito, se ne tornò a letto. La mattina dopo, affacciandosi alla finestra, vide con sorpresa che le orme dei suoi passi avevano disegnato sul terreno la figura di una cicogna” (Blixen 1959, 200).
Questa storia simboleggia l’importanza delle azioni compiute con dedizione e cura, anche quando il risultato non è immediatamente visibile. È un’analogia potente per il nostro lavoro con le memorie degli anziani: ogni passo, ogni ricordo raccolto, crea un disegno significativo che dà valore alla vita.
Struttura del progetto:
- Premessa
- Obiettivi
- Metodologia e Linee Guida
- Tempistica: Le Biografie Pedagogiche
Premessa
“La Reminiscenza, non è solo un ‘raccontare delle storie’ insieme ad altri: è riviverle, con-parteciparle, emozionandosi e usando tutti i sensi. Raccontarsi insieme, sviluppare modi sensibili per condividere i ricordi significa scoprire gli altri, o riscoprirli dopo momenti di disperazione, di forzata o scelta solitudine, di rinuncia alla bellezza di vivere. Questo significa alleviare il peso della cura, la fatica della crisi, e dare quindi un sostegno sia per le cure domiciliari, sia nelle situazioni di ricovero. Avere obiettivi concreti e condivisi è il primo passo per ritrovare il gusto del progetto. Raccontare e ricordare insieme è il primo passo per costruire e per ritrovare la nostra identità insieme a quelli che amiamo” (E. Bruce, S. Hodgson, P. Schweitzer, 1999, XX-XXI).
Obiettivi
Applicando le Biografie Pedagogiche si riesce a :
- Sollecitare l’importanza d’instaurare una modalità operativa chiamata “Alleanza Terapeutica” partendo dal medico curante che deve fare da “collante” tra i diversi specialisti, da “supporto” ai caregiver, ai familiari senza dimenticare il suo paziente.
- Introdurre il concetto di potenziamento dell’“ascolto attivo” che aiuta a correggere “in chi ascolta” gli eventuali e inevitabili pregiudizi e favorisce la possibilità di esprimere e condividere la sofferenza del malato con la figura curante e la sua famiglia.
- Spronare ed invogliare le persone ad “allenare” le loro (anche residue) capacità cognitive. Il lavoro si integra in modo costruttivo in un luogo dove si raccolgono anziani in fasi diverse della malattia per supportarle con “protesi” nella quotidianità e quindi come accompagnamento e sollievo ai caregiver e come opzione formativa verso le figure curanti.
- Per i familiari, la pratica della reminiscenza può rappresentare un modo efficace di restare in contatto con la vita passata, condivisa con la persona che si sta accudendo.
- Valorizzando le esperienze positive del passato si può aiutare il curante e la persona malata ad affrontare le difficoltà presenti. Le persone colpite da demenza sono molto sensibili all’atmosfera che regna intorno a loro, è importante quindi garantire la tonalità emotiva di base, fare in modo si sentano al sicuro e che le attività proposte non siano mai vissute come dei modi per metterli alla prova.
Metodologia
Ricerca del Contesto Adeguato per il Progetto
Per proporre il progetto Biografie Pedagogiche, è importante individuare il contesto più adatto. Le possibili opzioni includono:
- Centro Diurno Terapeutico;
- Casa di Riposo con degenza;
- Paziente che vive in famiglia.
All’interno di una struttura di cura, la scelta del soggetto narrato/narratrice e della sua famiglia viene guidata dai caregiver, che conoscono meglio le condizioni e le esigenze degli anziani.
Quando il progetto viene proposto privatamente a un anziano che vive a casa, gli accordi preliminari devono essere presi con la persona stessa (a condizione che il suo grado di malattia le permetta ancora di relazionarsi con gli altri e di provare sentimenti) e/o con la sua famiglia. Questo assicura che tutte le parti coinvolte siano d’accordo e preparate a partecipare al percorso narrativo.
Linee Guida sono:
- Verità narrativa: Lo sguardo della/del biografa/o non cerca la “verità storica”, la cosiddetta “oggettività”, ma piuttosto quella che molti studiosi chiamano la “verità narrativa”. Questo sapere condiviso, personale, sociale e familiare, si modifica nel tempo circolando di bocca in bocca, rappresentando il requisito della trasmissione culturale. I fatti vengono trasformati non per il gusto dell’esagerazione, ma perché la mente ha bisogno di renderli più emotivamente intensi e coloriti.
- Relazione empatica: Dall’ascolto delle registrazioni e dalla stesura della narrazione si instaura una relazione empatica, una sintonia tra narratrice/narratore e biografa/biografo. Anche i momenti di “confusione” mentale, frustrazione e silenzi diventano ricchi di significato, emozioni e vissuto.
- Utilizzo del registratore: Il registratore diventa una sorta di “supervisor” per la/il biografa/biografo, aiutandola/lo a correggere imperfezioni di comunicazione e mettere in luce eventuali giudizi e domande pregiudizievoli. Il suo utilizzo è utile anche nei gruppi di reminiscenza, per valutare le dinamiche di gruppo e la conduzione dell’operatore.
- Back-talk: Durante i back-talk, che avvengono all’inizio di ogni incontro, si attuano cambiamenti relazionali che vanno dall’esplosione di nuove reazioni emotive al coinvolgimento di altre figure familiari, incrementando ricordi, risorse e affetti. Questo aggiunge colore ed enfasi alla narrazione e aiuta a trovare lo spazio temporale ed emotivo per ciò che si sente.
- Contesto storico e culturale: Nella costruzione della biografia, emerge il valore che una persona acquisisce grazie al contesto storico e culturale in cui è vissuta e di come si è spostata nello spazio-geografico. La/Il biografa/biografo raccoglie notizie su accadimenti storici per arricchire la biografia.
- Suddivisione in capitoli: La biografia viene suddivisa in capitoli, delineando momenti precisi e ricordi temporali che creano una piccola storia nella storia. Dare un titolo è la ricerca della frase saliente e poetica che evochi immediatamente la trama. Tutto ciò viene condiviso e accettato dalla narratrice/narratore
- Valorizzazione dei ricordi: Guardare le foto aiuta a seguire un percorso emotivo, permettendo di “prendere fiato” nei momenti di tensione. Durante questo processo, riscopriamo e valorizziamo i ricordi legati a storie di vita. Questi preziosi ricordi letterari non devono essere lasciati in un cassetto a invecchiare; devono essere riportati alla luce e valorizzati. E’ un processo che dà un nuovo senso ai ricordi, permettendo di trasmetterli ai nostri discendenti e mantenendo vivo il loro passato.
Tempistica: Le Biografie Pedagogiche
Come si Svolgono i Colloqui per le Biografie Pedagogiche Individuali
Il percorso biografico pedagogico si articola in più incontri individuali con il paziente. La struttura degli incontri è la seguente:
Durante questi incontri, come è stato già anticipato, la/il biografa/biografo utilizza strumenti come il registratore per catturare le narrazioni e facilitare la stesura della biografia. La biografia finale non viene rilegata ma inserita in un quaderno ad anelli, permettendo di aggiungere ulteriori ricordi e documenti in futuro. La Biografia, con le foto scannerizzate, viene consegnata su supporto digitale alla narratrice/narratore e alla sua Famiglia.
Conclusione
Ogni persona ha una storia unica e preziosa da raccontare, e il mio progetto nasce dalla profonda convinzione che queste storie meritano di essere ascoltate, celebrate e preservate. Attraverso il nostro percorso pedagogico, possiamo trasformare i ricordi in un patrimonio familiare duraturo, arricchendo la vita di chiunque vi partecipi e rafforzando i legami intergenerazionali.
Se ti senti ispirata/o a scrivere la tua autobiografia o la biografia di un tuo caro, sarò felice di aiutarti in questo percorso. Come pedagogista digitale, sono specializzata nella scrittura di biografie pedagogiche che riflettono l’unicità di ogni individuo, aiutandoti a esplorare e raccontare la tua storia in modo significativo e formativo.
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